Second time! Vi sto scrivendo dalla biblioteca dell'universita', un edificio "huge" (tanto per rimanere in tema col post precedente), quattro piani di libri, good couches, tavoli, mac e terrazze dove si puo' leggere in pace un libro dando di tanto in tanto uno sguardo alla foresta che ci circonda. Qui e' pieno di scoiattoli e venendo su in autobus ho pure visto un cerbiatto che attraversava la strada.

![]({{ site.baseurl }}/assets/patchwork.jpg “I ragazzi della jewish co-op”){.aligncenter .size-medium .wp-image-292 width=“300” height=“225”}

Beh insomma dato che il posto ispira un po' di tranquillita' vi scrivo di un'altra esperienza di questi giorni. Dopo la notte passata da Clark e girando tutta Santa Cruz alla ricerca di un posto dove vivere, sempre tramite couchsurfing ho trovato un buon divano dove passare la notte. Lei si chiama Breeze, vive in una co-operativa ebrea, dove ho incontrato un sacco di gente simpatica tra cui Tim, un ragazzo australiano che sta facendo il giro della California in cerca di posti dove surfare, dormendo in un vain e facendo couchsurfing nelle citta'; Rebecca e Rachel, che faranno la school of arts a UCSC; Rachel seguira' anche qualche corso di fotografia che spero di fare anch'io in futuro, quindi oltre che downtown ci potremmo anche incontrare in universita'; Chris, un pilota di aerei, che appena ha saputo che ero europeo mi ha chiesto di un'alleanza militare pacifica europea di cui ignoravo l'esistenza; Colin e un po' di altra gente random per finire :D

Chiunque volesse capire profondamente il concetto di ospitalita' e condivisione dovrebbe andare a passare un po' di tempo da loro. Sono dei ragazzi molto simpatici, hanno risposto subito alla mia richiesta di ospitalita' senza fare alcun problema. Non ho incontrato Breeze - avevo chiesto a lei un posto dove dormire - se non il giorno successivo, ma sono stato subito accolto da Rebecca e Rachel che mi hanno fatto entrare e con cui ho passato la notte a ciaccolare del piu' o del meno assieme a Tim, il ragazzo australiano.

La mattina dopo ci siamo svegliati e ho fatto loro assaggiare il caffe' italiano, con la mochetta singola che mi aveva regalato Lucia ancora un paio di anni fa, che non ha alcun contenitore ma fa uscire il caffe' direttamente da un tubicino dalla forma di un rubinetto. In europa questo non avrebbe rappresentato alcun problema: puoi mettere la tazzina da caffe' sotto il rubinetto e aspettare che il liquido esca dalla moka, per poi goderti un godurioso caffe' quasi-espresso (ho comprato della polvere goppion, per far sentire il sapore della nostra citta' anche oltreoceano). Ma qua siamo in America, tutto e' HUGE! La cosa piu' piccola che ho trovato e' stato un barattolino di vetro che son riuscito a mettere sotto la moka per prendere il caffe', poi da quel piccolo contenitore l'ho dovuto mettere sulle coffee mug, per cui una buona tazzina di caffe' sembrava poco piu' di uno sputo in quelle grandi tazzone che usano per fare colazione. Ciononostante, e' molto piaciuto!

Ho passato la mattinata prendendo contatti e facendo un giro per vedere un paio di appartamenti, poi sono tornato alla jewish co-op per pranzare con Tim e Colin. Siamo usciti downtown con l'intenzione di pranzare al messicano, poi abbiamo trovato i banchetti di una festa greca e siamo andati a mangiare li'.  Dopo pranzo abbiamo girato ancora un po' per le bancarelle della zona e Colin ha preso un puppazzo gigante di un orso in stile winnie the pooh con un cappello e un vestito da pompiere fatto in stile plastica impermeabile rossa e blu. Abbiamo girato ancora un po' per il centro io, Tim e Colin e ad ogni angolo della strada ci fermavano per il pupazzo: c'era chi voleva farci una foto, chi voleva sapere dove l'avevamo preso, chi voleva soltanto ciaccolare, e' stato divertentissimo! Insomma, se volete attaccar bottone a Santa Cruz e fare quattro ciaccole con chi passa per la strada, un buon modo e' gironzolare per le vie del centro con un pupazzo gigante sulle spalle!

Stasera forse ci rivediamo assieme alle antropologhe italiane, che quando hanno saputo di questi ragazzi hanno subito voluto incontrarli. Let's see where it gets.. Bye!